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10 fra i tanti USI DELLA CANAPA

2022-04-08 15:57

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10 fra i tanti USI DELLA CANAPA

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USO MEDICO / TERAPEUTICO 

 

Sono oltre 400 le sostanze terapeutiche della Cannabis. Acidi grassi , terpeni, Flavvonoidi ed innumerevoli cannabinoli. Molti di questi (ben più di 100) riescono a legarsi al nostro sistema endocannabinoide  , il quale produce diverse sostanze molto simili  a quella della cannabis. Infatti il nostro corpo e ricoperto di recettori appositi, sparsi in ogni parte del corpo , che vengono attivati da queste sostanze. Questi recettori regolano diverse attività nel corpo connesse al dolore, umore ed ansia. Il CBD sta ricoprendo un interesse sempre maggiore nel campo della ricerca scientifica per le numerosi virtù terapeutiche. Sono diverse le fonti autorevoli in ambito scientifico che ritengono il CDB il grande protagonista del futuro della medicina. Sono numerose e molteplici le “doti positive” del CBD come : 


    •    Analgesico
    •    Ansiolitico
    •    Antidepressivo
    •    Antinfiammatorio
    •    Muscolo rilassante
    •    Antiemetico
    •    Anticonvulsionante
    •    Neuroprotettivo
    •    Antipsicotico
    •    Rilassante


2
USO EDILE

 

Un grande ed unico alleato alla nostra attuale bioedilizia. Gli usi però risalgono però a centinaia di anni fa , nel sud della Francia per esempio è stato rinvenuto da alcuni archeologi un ponte dell’epoca dei meringi ( I sec. d.C) costruito interamente con un conglomerato a basi di calce e canapa.


Oggi abbiamo riscoperyo oltre alle sue ottime qualità malleabili e di resistenza anche quelle d eco/salutari. E’ considerato uno dei migliori isolanti. Il materiale ,totalmente naturale, ottenuto dall’unione del canupolo calce ed acqua  è usato da riempitivo per muri ad isolante per tetti, passando per intonaco isolante per muri esterni ed interni, fino ad arrivare all’uso come soletta e massetto isolanti per pavimenti elimina ogni forma di ponte termico .Grazie alla capacità del canapulo di assorbire elevate quantità di vapore acqueo, i muri ed i pavimenti di un edificio a canapa e calce possono ‘respirare’ assorbendo l’umidità e successivamente rilasciandola attraverso l’evaporazione.

 

Questa caratteristica evita lo sviluppo di umidità ed il relativo deterioramento all’interno del materiale, e favorisce la riduzione del livello di umidità all’interno dell’edificio. L’effetto complessivo è un ambiente più salubre e naturale, che necessità di un minore utilizzo di riscaldamento in inverno e di raffreddamento in estate, abbattendo in questo modo le bollette energetiche. Ha inoltre ottime capacità per quanto riguarda l’isolamento acustico, di resistenza agli incendi senza l’aggiunta di sostanze tossiche ritardanti di fiamma e di protezione dalle infestazioni.
Infine va ricordato che si tratta di materiali bio-degradabili, che, alla fine del loro utilizzo, possono essere riutilizzati semplicemente re-impastandoli per ricreare la giusta miscela.

 

3
USO TESSILE

 

Migliaia di anni fa, fu una delle prime piante ad essere coltivata per le sue fibre, molto apprezzate per la produzione tessile. Secondo alcuni storici, la coltivazione della canapa potrebbe risalire a circa 5000 anni fa in Cina. Si dice che anche gli antichi egizi coltivassero canapa industriale.Fino al 19° secolo, quando le macchine semplificarono la raccolta del cotone per uso industriale, quasi tutti i prodotti tessili, abbigliamento, calzature e tessuti erano fatti con canapa.


Ervamo conosciuto come i produttori della migliore qualità di fibra di canapa fino agli inizi del ‘900. “ Oro Verde” , così veniva considerata la fibra lunga della canapa prodotta in Italia. Purtroppo non siamo stati capaci di innovarsi tecnologicamente in un mondo che andava nella direzione industriale e così il suo uso venne rimpiazzato dal cotone che ad oggi rappresenta una delle culture maggiormente inquinanti del mondo quando la coltivazione della pianta di canapa non richiede alcun uso di diserbanti.La coltivazione del cotone è probabilmente il più grande inquinante del mondo poiché, occupando solo il 3% dei terreni agricoli del mondo, esige il 25% dei pesticidi utilizzati in totale. Le sostanze chimiche vanno nelle acque sotterranee e il veleno non ha come bersaglio solo gli insetti, ma tutti gli organismi, compresi gli esseri umani. Inoltre la fibra di canapa è più lunga, più assorbente, resistente e isolante della fibra di cotone”.

 

Sempre a livello di coltivazione il cotone richiede più del doppio di acqua rispetto alla canapa che rimane una delle piante dalla crescita più accelerata di tutto il mondo vegetale e dal minore “impatto ambientale” : 
“mezzo ettaro di canapa può produrre più tessuto di un ettaro di cotone”
 Sono innumerevoli i punti di forza della canapa da un punto di vista produttivo ma lo sono ancora di più quelli del prodotto tessile che se ne ricava dalla sua lavorazione. Infatti grazie alla sua fibra cava, la canapa rimane fresca in estate e calda in inverno.(Tiene il calore circa tra volte di più rispetto al cotone).
Ha proprietà antibatteriche e antifungine ed è in grado di assorbire l’umidità del corpo tenendolo asciutto; inoltre assorbe i raggi infrarossi e gli UVA fino al 95%.
La resistenza  agli strappi è tre volte maggiore a quella del cotone e tra le fibre naturali è quella che meglio resiste all’usura....forse è per questo che che non “era” al tempo con la moda del “consumismo”...
 
4
USO CARTA

 

Opere e manufatti testimoniano l’uso della canapa da oltre più di 2000 anni. Fu usata per le prime copie della Bibbia stampata da Gutemberg e persino Van Gogh disegnava su tele di canapa. Rappresenta un valido supporto estremamente resistente quanto facilmente lavorabile ed il fatto che la sua cellulosa sia già di colore bianco ne elimina la necesssità di sbiancanti chimici, per renderla completamente bianca è sufficiente un trattamento al perossido di idrogeno (acqua ossigenata), invece dei composti a base di cloro necessari per la carta ricavata dal legno degli alberi.
La canapa contiene circa il 20/30% in più di cellulosa rispetto alla pasta di legno :
un ettaro di canapa produce, in pochi mesi, la stessa cellulosa prodotta da 4 ettari di foresta in decenni ! 


Una volta estratta la fibra tessile o dopo aver raccolto di semi, rimangono la stoppa più la parte legnosa o canapolo, che non si possono considerare solo un semplice sottoprodotto, ma un'altra importante materia prima. Con la stoppa si può fabbricare carta di alta qualità, sottile e resistente. Con le corte fibre cellulosiche del legno si può produrre la carta di uso più corrente, come la carta di giornale, i cartoni ecc.
Fare la carta con la fibra e il legno della canapa comporta importanti vantaggi: innanzitutto per la sua enorme produttività in massa vegetale, e poi perchè la si può ottenere da un'unica coltivazione insieme alla fibra tessile o ai semi.
Un altro grosso vantaggio della canapa è costituito dalla bassa percentuale di lignina rispetto al legno degli alberi, che ne contengono circa il 20 % anzichè il 40 %.
Attualmente le grandi cartiere utilizzano solo il legname degli alberi. Il processo per ottenere le microfibre pulite di cellulosa, e quindi la pasta per la carta, prevede l'uso di grandi quantità di acidi che servono per sciogliere il legno. Questa operazione, ad un tempo costosa ed inquinante, non è necessaria con la carta di canapa ottenuta dalla sola fibra, e per quanto riguarda il legno di acidi ne servono meno della metà ed il prodotto finito della canapa come già detto sopra è già di colore bianco!


E’ una cultura annuale dalla crescita più accelerata di tutto il mondo vegetale rispetto alla lenta crescita degli alberi. E’ ottima per la produzione di banconote e sarebbe stata nel 2001 la possibile rilancita del mercato della canapa italiano ed europeo se avessimo imposto l’utilizzo di polpa di canapa per la realizzazione dell’euro, invece di soccombere al colonialismo americano importando cellulosa da cotone di origine americana per la fabbricazione degli euro. Eppure in passato in america il famoso Benjamin Franklin rilevò una delle prime cartiere statunitensi . Il suo mulino processava canapa per la produzione di carta . La guerra del 1812 tra Stati Uniti e Regno Unito scoppiò proprio per motivi legati alla canapa. Ci fu un momento nel quale questa pianta miracolosa diventò una“minaccia verde”che minavca interessi finanziari troppo vasti e diversificati. E’ un gran peccato perchè avrebbe potuto salvare gran parte delle incontaminate foreste americane ed europee oramai distrutte per la produzione di carta. Molto dovremmo investire in progetti mirati al riequilibrio ambientale e la canapa potrebbe rappresentare il nuovo partner ambientale in un rilancio di eco-sostenibilità.


5
USO ALIMENTARE

 

Prima del proibizionismo, la cannabis era utilizzata come pianta officinale per le sue proprietà terapeutiche. Questa preziosa pianta contiene, infatti, interessanti sostanze dal punto di vista chimico e nutrizionale. È ricca di acidi grassi essenziali, come Omega 3 e Omega 6, ed è una buona fonte di sali minerali, soprattutto fosforo e ferro, e vitamine. In particolare contiene le vitamine del gruppo B e le vitamine A ed E.
Oltre a presentare un buon apporto proteico, ha un’interessante dose di sostanze antiossidanti naturali. Possiede un elevato valore energetico dovuto ai carboidrati in essa presenti.Uno degli alimenti naturali più completi  al mondo sono i : SEMI DI CANAPA 
Sia i semi, sia l’olio che si ricava spremendoli a freddo, sono infatti considerati un “vaccino nutrizionale” perché se assunti con continuità, fortificano contro gli stimoli aggressivi che possono arrivare dall’esterno.
Si possono consumare in aggiunta allo yogurt, a minestre, zuppe, salse, pesti e insalate, oppure con la farina che se ne ricava per preparare biscotti, torte, pane ed altre leccornie.


Ecco i principali buoni motivi per consumarli:
1. Contengono oltre il 25% di proteine composte da amminoacidi essenziali, ottimi quantitativi di vitamine (A, E, B1, B2, C, PP…) e minerali (ferro, calcio, magnesio, potassio, fosforo)
2. I semi di canapa contengono alti livelli di vitamina E, che è uno degli antiossidanti più importanti, oltre al tocoferolo e al fitolo.
3. Alcuni studi suggeriscono che i semi e l’olio di canapa possano aiutare ad abbattere il colesterolo e prevenire problemi causati dal colesterolo alto
4. Uno studio pubblicato nel 2005 ha concluso che i benefici riguardo a colesterolo e pelle sono dati dalla “fornitura equilibrata e ricca di PUFA (acidi grassi polinsaturi) in questo olio di canapa”, che può essere usato come un unguento antinfiammatorio in caso di arrossamenti cutanei e dermatiti.
5. L’olio di canapa contiene in rapporto 3:1 i due grassi essenziali Omega – 6 e Omega -3. Questo è il rapporto ideale raccomandato dall’OMS per la salute cardiovascolare. Nessun altro dado o olio vegetale li contiene in questo rapporto.6. Uno studio pubblicato nel 2007 ha concluso che i semi di canapa possono impedire la coagulazione del sangue, che “può essere di beneficio nella protezione contro i colpi di coagulo indotti dall’infarto”. Un altro studio ha concluso che i semi di canapa possono offrire una protezione significativa contro l’ictus. Infine l’American Chemical Society ha concluso che “possono avere implicazioni nutrizionali favorevoli ed effetti fisiologici benefici sulla prevenzione delle malattie coronariche e il cancro”.
7.La stessa analisi ha concluso che il livello di Omega – 6 “fornisce un elevato valore farmaceutico per le malattie croniche degenerative”. Secondo gli autori tra queste si possono includere aterosclerosi, malattie cardiovascolari e morbo di Alzheimer.
8. I semi di canapa contengono una varietà di steroli e alcoli che sono noti per  ridurre le infiammazioni.
9. Se assunti con continuità, olio e semi di canapa migliorano il metabolismo basale, aiutando a rafforzare il sistema immunitario.
10. Grazie alle loro capacità anti-infiammatorie, olio e semi possono aiutare a combattere alcune patologie infiammatorie del sistema respiratorio.

 

Dai semi è possibile inoltre ricavare farine per la creazione di prodotti da forno dolci e salati. In Italia il risveglio culturale sulle proprietà della pianta di canapa ha sempre di più la tavola come suo volano di crescita e sviluppo. D’altronde siamo in Italia e per noi la bontà e la qualità del cibo che ci troviamo nel piatto ha sempre avuto un certo peso. Ma la crescita dei consumi di canapa e derivati nel settore alimentare non significa solo un miglioramento delle nostre abitudini alimentari ed una protezione in più per il nostro organismo: si sta rivelando un vero e proprio vettore di informazioni dal quale le persone comuni iniziano a farsi domande e pretendono, giustamente, di essere informati correttamente. Ed è anche così che aumentano i dottori, i nutrizionisti, gli atleti e le persone in generale che sono al corrente delle proprietà nutritive dei semi e dell’olio, considerati un vaccino nutrizionale per il nostro corpo se assunti con regolarità e ne consigliano il loro utilizzo. E intanto crescono anche le aziende che celebrano il connubio di sapori e nutrimenti tra la pianta di canapa e la nostra sterminata cultura gastronomica.

 

6
USO COSMETICO




L’olio ad uso alimentare, per le sue proprietà benefiche, è utilizzato anche in cosmetica per creare una serie di prodotti per tutto il corpo che spaziano da bagnoschiuma alle creme anti-età, per arrivare a dopobarba, e intere linee di prodotti per l’igiene personale.
Nella letteratura erboristica la canapa è usata come elasticizzante cutaneo, rassodante e nutriente grazie ai suoi acidi grassi polinsaturi Omega-3 e Omega-6. L’estratto dei semi contiene anche vitamina E, che contrasta formazione di radicali liberi e l’effetto della canapa è aumentato dalla combinazione con altre piante che stimolano la produzione di collagene ed elastina.


È Coadiuvante in diverse patologie, in particolare è da far notare la presenza elevata dell’acido γ-linolenico, che svolge un ruolo importante nella fisiologia e fisiopatologia della pelle, e dei tocoferoli, che sono un potente antiossidante naturale. Lenitivo e riequilibrante, è inoltre un olio ricco di vitamina E, che combatte i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento precoce, e di vitamine del gruppo B (in particolare B1, B2, B6). Nell’olio di canapa i tre grassi acidi essenziali indicati sopra sono presenti in media tra il 60 e il 75% del totale e gli conferiscono proprietà antinfiammatorie e rigeneranti, che aiutano per il trattamento e la prevenzione di malattie della pelle come ad esempio l’eczema; pubblicazioni scientifiche ne supportano l’uso in condizioni di pelle secca come psoriasi e xerosi ed è inoltre utile per mitigare le irritazioni cutanee e per evitare o ridurre la formazione di cicatrici.È poi importante notare che i nuovi studi scientifici descrivono le rughe come micro infiammazioni della pelle e quindi le piante con proprietà antinfiammatorie e anti radicali liberi, come canapa e calendula, sono in grado di ridurne sinergicamente la formazione.

 

Può essere usato anche localmente in caso di arrossamenti cutanei applicandolo localmente e massaggiando la parte interessata, oppure sui capelli ancora umidi, come impacco rivitalizzante (lasciare in posa almeno 10 minuti).Come andrebbe di moda dire nel mondo pubblicitario legato ai prodotti per la cura della pelle, è un perfetto anti-aging naturale e si inserisce a pieno diritto nei lipidi vegetali con qualità funzionali ai fini del mantenimento del buono stato di salute della pelle.
È un prodotto che la pelle assorbe velocemente e, al contrario di altri tipi di olio, non è appiccicoso al tatto e non lascia tracce di unto, tanto che molte donne dicono di usarlo come base per il trucco.È lenitivo, tonificante, riequilibrante e nutriente. È un ottimo prodotto sia puro, sia mescolato con oli essenziali.  Può essere usato anche localmente in caso di arrossamenti cutanei applicandolo localmente e massaggiando la parte interessata, oppure sui capelli ancora umidi, come impacco rivitalizzante (lasciare in posa almeno 10 minuti).

 

Come andrebbe di moda dire nel mondo pubblicitario legato ai prodotti per la cura della pelle, è un perfetto anti-aging naturale e si inserisce a pieno diritto nei lipidi vegetali con qualità funzionali ai fini del mantenimento del buono stato di salute della pelle.Quindi per sintetizzare l’olio di canapa ha eccellenti doti e proprietà rigeneranti , rivitalizzanti,  emollienti ed ammorbidenti e grazie ad una alta presenza di acidi grassi e sostanze antiossidanti è un ottimo cosmetico per pelle e capelli.

 

7
USO PLASTICA


A partire dalla canapa è possibile produrre una bio-plastica, del tutto naturale, bio-degradabile e compostabile che potrebbe competere con il prezzo dei materiali derivati dal petrolio ad oggi utilizzati, ma che avrebbe migliori caratteristiche di resistenza e leggerezza.
Esistono già diverse bio-plastiche realizzate con cellulosa e fibre di canapa che possono costituire dal 50 al 100% del materiale.


La fusione delle fibre di canapa nella plastica riduce la quantità di materiale derivato dal petrolio e migliora le qualità complessiva del prodotto: la bioplastica derivata dalla canapa è molto più resistente del polipropilene e l’utilizzo di queste fibre al posto di equivalenti sintetici elimina tutti i problemi legati ai rischi per la salute e allo smaltimento del materiale. Le diverse formule per ottenere materiali plastici compositi con la canapa permettono di ottenere differenti caratteristiche di resistenza, riciclabilità e biodegradabilità. In Italia la start-up Kanesis ha da poco brevettato una termoplastica ottenuta dai materiali di scarto di 3 processi industriali di trasformazione di altrettante piante, di cui la principale è la canapa.


L’industria automobilistica è uno dei principali utilizzatori di questo prodotto, che permette di realizzare automobili più leggere e prestanti (l’anno scorso è stato presentato il prototipo creato dalla Faurecia a partire dal PBS (polibutilene succinato) – che può essere ricavato da un processo di fBioMatermentazione dei cereali ed è un poliestere biodegradabile al 100% – miscelato con fibre di canapa per essere rinforzato).La John Controls, ha effettuato studi su canapa, tapioca e patate dopo aver annunciato di aver messo a punto una nuova tecnologia di stampaggio plastico, che include fibre vegetali nel compostaggio dei pezzi delle automobili. Secondo loro questi materiali ridurrebbero il peso del 40%, rendendo le auto più resistenti del 30% rispetto alle normali carrozzerie in metallo. Senza dimenticare la Kestrel, auto ecologica in canapa costruita dalla Motive Industries, o il fatto che si può trovare la canapa in auto prodotte da Audi, BMW, Ford, GM, Chrysler, Mercedes, Lotus e Honda, tra gli altri.

 

Auto elettriche come la BMW i3 fanno molto affidamento su questo materiale col quale sono realizzate le portiere che risultano più leggere del 10% rispetto a quelle realizzate con materiali tradizionali.S enza stare a scomodare la mitica Hemp Body Car, il prototipo di auto costruito da Henry Ford nel 1941 in bioplastica derivata dalla canapa e alimentata con etanolo di canapa. Anche il settore degli imballaggi, ad esempio, sta prestando molta attenzione a questo tipo di materiali. In Cina (attualmente uno dei più grandi produttori di bio-plastica di canapa), vengono già prodotti oggetti di uso quotidiano come ad esempio le custodie dei cellulari mentre altri ambiti applicativi spaziano dall’arredamento all’elettronica di consumo, passando per occhiali e giocattoli, dove la canapa ha il grande vantaggio, rispetto alla plastica, di essere completamente atossica.Si possono ricavare fibre plastiche, resine, cellofan, che possono essere usati come imballaggi o come materiale per il confezionamento di vari tipi di prodotti. Anche vernici, inchiostri, solventi e lubrificanti.


Altro settore in grande espansione è quello della stampa 3D, dove sono stati presentati i primi filamenti a base di canapa per questo tipo di stampa.
La canapa è quindi la coltivazione più efficiente per l’industria della plastica eco-sostenibile ed è in grado di integrare o sostituire materiali plastici di nuova generazione come il PLA (acido polilattico), il PHA e il PBS, polimeri derivati da mais, grano o barbabietola e utilizzati per la produzione di plastiche biodegradabili e compostabili.
Un recente rapporto del World Economic Forum (WEF) spiega che attualmente ci sono 150 milioni di tonnellate di plastica negli oceani, andando avanti senza modificare i modelli produttivi attuali nel 2025 per ogni tre tonnellate di pesci vi sarà una tonnellata di plastica. Entro il 2050, invece, la plastica avrà superato in peso la fauna marina


8
BIO CARBURANTE

Combustibili in canapa: dal bio-diesel al pellet
Con il termine bio-massa, dal punto di vista energetico, intendiamo tutte le sostanze di origine biologica in forma non fossile che possono essere sfruttate come fonti di energia.
Oltre che come bio-plastica, la canapa può essere infatti utilizzata come bio-carburante, una fonte sostenibile e naturale di combustibile. La famosa Hemp Body Car creata da Henry Ford nel 1941 era infatti un’automobile con la scocca realizzata interamente in bio-plastica di canapa ed alimentata ad etanolo ottenuto sempre da questa pianta.
Secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti la canapa è il produttore di combustibile da bio-massa che richiede meno specializzazione sia nella coltivazione, sia nella trasformazione di tutti i prodotti vegetali.


Fino alla fine del 1800 in America il combustibile più utilizzato era un derivato dell’olio di canapa. Non produceva scorie e le famiglie potevano produrlo in autonomia per alimentare le proprie lampade. La stessa Hemp Body Car, di cui abbiamo parlato sopra, era alimentata da etanolo di canapa
Gli idrocarburi in canapa possono essere trasformati in una vasta gamma di fonti di energia da biomassa, dal pellet ai combustibili liquidi e a gas. Ovviamente lo sviluppo dei bio-carburanti potrebbe ridurre significativamente il nostro consumo di combustibili fossili e l’utilizzo di energia nucleare.
La canapa può fornire due tipi di carburante: bio-diesel, ottenuto a partire dall’olio che si ricava dalla spremitura di semi di canapa ed etanolo o metanolo ottenuto dalla fermentazione dello stelo.l biodiesel essendo di origine naturale può essere valido sostitutivo parziale e per intero agli odierni gasoli, nafte e derivati. Il biodiesel deriva dalla transesterificazione degli oli vegetali effettuata con alcol etilico e metilico: ne risulta un combustibile puro, rinnovabile a bassissimo impatto ambientale, come per l’ etanolo.
L’idea di utilizzare olio vegetale come combustibile risale al 1895 quando il dottor Rudolph Diesel presentò il suo motore all’Esposizione Mondiale di Parigi nel 1900; questo primo esempio utilizzava come combustibile l’olio di arachidi.
Il bio-diesel è l’unico carburante alternativo che rispetta i principi di combustione convenzionali: non sono infatti necessarie modifiche agli attuali mezzi di circolazione; può essere utilizzato ed immagazzinato come il petrolio, ma è più sicuro da trasportare in quanto è interamente biodegradabile. È un carburante ampiamente testato con più di 20 anni di utilizzo in Europa e inoltre contiene un 11% di ossigeno, in peso, e non contiene zolfo. È in grado di prolungare la vita dei motori diesel, perché è più lubrificante e migliora anche il consumo di carburante, la potenza di uscita e la coppia del motore.



Studi della University of Connecticut (condotti nel 2010 dal team del prof. Richard Parnas) ne hanno inoltre mostrato l’elevato efficiente di conversione(il 97% dell’olio di canapa è infatti, trasformato in biocarburante) e la possibilità di impiegarlo a temperature più basse rispetto agli altri biodiesel in commercio
In funzione della sua alta resa in massa vegetale, la canapa è considerata ideale per la produzione di combustibili da biomasse come l’etanolo, considerato il carburante del futuro. Questo tipo di carburante alternativo al petrolio può essere prodotto su larga scala attraverso processi di pirolisi o fermentazione, in assenza di ossigeno. 

 

9
APPLICAZIONI ANTIBATTERICHE.


Una società del Colorado sta usando la canapa per combattere la diffusione delle infezioni da stafilococco negli ospedali. Il motivo è che dalla canapa si ottiene un tessuto antibatterico, al contrario di cotone e tessuti in poliestere, in cui è noto che i batteri sopravvivano giorni e addirittura mesi. Varie sostanze chimiche che si trovano nella canapa hanno dimostrato di possedere proprietà antibatteriche e antifungine. Il tessuto di canapa della EnviroTextile è ancora in fase di sviluppo, ma ha già mostrato risultati promettenti nei test di laboratorio iniziali.

 

10
NANOMATERIALE PER STOCCARE ENERGIA. 


Il grafene è spesso pubblicizzato come il futuro delle nanotecnologie essendo il materiale più sottile, più forte, e più leggero mai realizzato. Ma come si comporta la canapa a confronto? A quanto pare, è ancora meglio. All’inizio di quest’anno un gruppo di ingegneri chimici dell’University of Alberta ha trasformato le fibre di canapa in un nanomateriale con proprietà simili al grafene, ma con un costo finale molto più basso. Inoltre nell’ambito di dispositivi di accumulo di energia come batterie e condensatori, il nanomateriale in canapa ha mostrato “proprietà elettrochimiche di stoccaggio superiori” rispetto al grafene.


 



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